Riconoscere se alcune tracce di sangue trovate su un pavimento possono essere attribuite alla specie umana oppure animale
Un gruppo di studenti criminologia mi ha chiesto come si fa a riconoscere se alcune tracce di sangue trovate su un pavimento possono essere attribuite alla specie umana oppure animale . La risposta, naturalmente e’ tutt’altro che semplice. Proverò a dare una risposta in base a quel poco che conosco della materia, senza soffermarmi in analisi di tipo genetico specifico dell’esame del DNA. A questo scopo mi farò aiutare, da alcune perizie tecnico- biologiche, relative ad due o tre omicidi che ho trattato alcuni anni orsono. Per il fine sopra menzionato, dovremmo precedere in linea di massima nel seguente modo: Dopo aver catalogato e fotografato ogni singola traccia di sangue, bisogna repertarlo con la massima attenzione, utilizzando un tampone simile ad un cotton-fioc , (per le tracce ematiche fresche) o un raschietto, per quelle secche. Fatto ciò, il materiale va posto all’interno di apposite provette sterili per consentirne agevolmente il trasporto in laboratorio, dove si procederà alla sua osservazione al microscopio, non prima però di averlo diluito in apposita soluzione di acqua distillata o soluzione fisiologica. L’osservazione al microscopio ottico a circa 40 ingrandimenti con luce incidente U.V. a 254 e 366 nanometri di lunghezza d’onda mediante uno strumento chiamato “Camag-U.V. cabinet 2”. Osservando con attenzione, dovremmo riconoscere le caratteristiche proprie dei globuli rossi i quali sono identici, sia nel sangue umano che in quello animale.
Dopo avere accertato la natura ematica della sostanza, procediamo ad analizzare se quello che abbiamo prelevato e’ sangue umano oppure animale. La diagnosi genetica, dovrà essere condotta mediante un’apposita indagine chimico-cromatica preliminare ed orientativa, usando il test di Adler “Sangur test” e con la cromatografia su strato sottile (T.L.C.) e con le analisi dello spettrofotometro UV-VIS, utilizzando lunghezze d’onda sia nel campo del visibile come pure in quello dell’ U.V.
Alcune sostanze coloranti, hanno la proprietà di presentarsi incolori allo stato di riduzione e di assumere poi un colore ben determinato per ossidazione, determinata dall’aggiunta di un perossido (acqua ossigenata) e di una perossidasi (enzima biologico).
In particolare le “reazione di Adler” si basa sul potere perossidasico dell’emoglobina o dei suoi derivati, i quali risultano particolarmente sensibili anche a forti diluizioni anche a quelle vicine al 1:200.000 . La reazione e’ prevista in una soluzione “satura” di benzidina in acido acetico glaciale, con qualche goccia di acqua ossigenata. La reazione, in presenza di sangue sarà la sua colorazione in azzurro intenso. Anche la reazione del “sangue test”, l’emoglobina catalizza l’ossidazione di un indicatore presente su una cartina reattiva assieme a un perossido organico e una miscela tampone, trasformandolo in un composto colorato verde – blu . In pratica, la sensibilità dipende dalla concentrazione di 10 eritrociti/microlitro. L’analisi attraverso T.L.C. consente di osservare e distinguere la persossidasi di origine ematica da quella vegetale. L’indagine spettrofotometrica, costituisce un cardine fondamentale per l’accertamento della natura della sostanza prelevata, anche se si trattasse di tracce minime. L’esame si fonda sulla proprietà delle sostanze di assorbire in maniera caratteristica le radiazioni luminose in determinate lunghezze d’onda.
Nel caso del sangue, le variazioni spettrali insite nei vari stati funzionali dell’emoglobina e dei suoi derivati, costituiscono un punto fermo dal quale partire e dal quale e’ possibile osservare le variazioni delle curve di assorbimento. Dopo avere effettuato questi indispensabili esami, passiamo ora allo specifico quesito e cioe’: Il sangue trovato sul pavimento era di un uomo o di un animale ?
Procediamo a quella che viene chiamata “diagnosi di specie”
L’esame si basa sul metodo della diffusione in fase libera in agar-agar, ponendo a reagire in pozzetti ricavati nell’agar-agar gli estratti dei reperti in esame controllandoli con i sieri antiproteine totatotali di un uomo, di un cane, di un gatto, di un bue, di un suino, di pollo e di cavallo. L’immunodiffusione in agar daranno la risultanza in base alla diagnosi generica per natura ematica. In sintesi, la determinazione dell’origine della sostanza ematica si ottiene principalmente a seguito dell’osservazione delle reazioni in agar-agar delle antiproteine specifiche, appartenenti alle varie specie animali. Spero di aver dato un contributo agli appassionati della materia che da molti anni seguono e approfondiscono le loro conoscenze nel campo investigativo, campo questo in continuo e costante evoluzione.
I.P. Davide Cannella